pH in acquario: guida completa ai valori ideali e come regolarli
Immagina questa scena: accendi le luci dell’acquario, i pesci nuotano tranquilli, le piante ondeggiano leggere… eppure qualcosa non torna. I valori sembrano a posto, ma alcuni pesci respirano in superficie, altri perdono vivacità. Spesso il colpevole è nascosto dietro a un numero che molti sottovalutano: il pH dell’acqua.

Chi inizia con l’acquariofilia tende a concentrarsi su filtri, illuminazione o scelta dei pesci, dimenticando che il pH è la base dell’equilibrio. Non serve diventare chimici per capirlo: basta sapere perché è importante, quali sono i valori ideali e come mantenerlo stabile nel tempo.
Cos’è il pH e perché è importante
Il pH indica se l’acqua è acida o basica, su una scala da 0 a 14. A 7 l’acqua è neutra, sotto è acida, sopra è basica. Questo parametro influenza tutto: dal metabolismo dei pesci all’attività dei batteri che gestiscono il ciclo dell’azoto.
Un esempio pratico: l’ammoniaca diventa più tossica se il pH è alto. Ecco perché conoscere i valori della propria vasca non è un dettaglio da nerd, ma una base fondamentale per gestire bene l’acquario.
Valori ideali di pH in acquario
Ogni acquario ha un pH “giusto” in base alle specie che ospita. Non esiste un numero universale.
| Tipo di acquario | Valori pH consigliati |
|---|---|
| Comunità tropicale | 6.8 – 7.5 |
| Discus e sudamericani | 5.5 – 6.5 |
| Ciclidi africani (Malawi/Tanganica) | 7.8 – 8.5 |
| Pesci rossi | 7.0 – 7.5 |
| Piantumato high-tech | 6.5 – 7.0 |
Come misurare il pH in acquario
Puoi farlo in vari modi:
- Strisce rapide: utili per controlli veloci, ma poco precise.
- Test a reagente: la scelta più equilibrata per rapporto affidabilità/prezzo.
- pH-metro elettronico: ideale se usi CO₂ o vuoi misurazioni costanti.
Per la maggior parte degli acquariofili, i test a reagente sono più che sufficienti.
Come abbassare il pH in acquario
Se l’acqua è troppo basica per le specie che tieni, ci sono alcuni metodi sicuri per abbassarlo:
- Usare acqua d’osmosi mescolata a quella di rubinetto.
- Aggiungere legni naturali, foglie di catappa o torba che rilasciano tannini e acidi umici.
- Gestire bene la CO₂ nei vaschi piantumati: oltre a nutrire le piante, aiuta a mantenere il pH leggermente più basso.
La regola è: farlo gradualmente, mai con cambiamenti bruschi.
Come alzare il pH in acquario
Se il problema è opposto, e il pH è troppo basso, puoi correggerlo senza rischi inutili:
- Effettuare cambi regolari con acqua di rubinetto, se questa ha valori più alti e stabili.
- Usare sali specifici studiati per acquariofilia, che alzano anche la durezza carbonatica.
- Aumentare il movimento superficiale dell’acqua, che favorisce lo scambio gassoso e tende a stabilizzare i valori.
Evitare rimedi “fai da te” come bicarbonato o materiali non pensati per l’acquario, che creano più danni che benefici.
Come stabilizzare il pH
Stabilità è la parola d’ordine. Anche un pH un po’ fuori target è tollerabile se non oscilla continuamente. Per mantenerlo stabile:
- Mantieni un buon livello di KH, che funziona da tampone.
- Evita di cambiare troppo spesso materiali filtranti che influenzano la chimica.
- Fai cambi d’acqua regolari e costanti.
- Non inseguire un valore fisso con correzioni continue: crea solo stress a pesci e piante.
Errori comuni da evitare
- Cercare di ottenere il pH “perfetto” cambiando continuamente acqua o aggiungendo prodotti chimici.
- Ignorare il KH e la sua influenza sulla stabilità del pH.
- Fidarsi solo delle strisce senza confermare con test più affidabili.
- Non considerare il legame tra pH e nitrati e ciclo dell’azoto.
FAQ sul pH in acquario
Qual è il pH ideale per un acquario di comunità?
Tra 6.8 e 7.5, che va bene per la maggior parte dei pesci tropicali.
Come stabilizzo il pH senza prodotti chimici?
Con un KH adeguato e cambi regolari d’acqua. I legni e le rocce adatte aiutano a tenere i valori più costanti.
La CO₂ abbassa il pH?
Sì, perché forma acido carbonico in acqua. Per questo nei plantacquari va monitorata con attenzione.
Posso usare acqua in bottiglia per regolare il pH?
Solo se conosci bene i valori. In genere è meglio lavorare con osmosi e sali appositi.
I pesci sopportano variazioni di pH?
Meglio di no. Piccoli sbalzi possono essere tollerati, ma variazioni brusche sono molto dannose.

Checklist finale per gestire il pH
- Conosci i valori richiesti dalle specie che allevi.
- Usa test affidabili, non solo le strisce.
- Se devi correggere, fallo poco alla volta.
- Ricorda che KH e conduttività sono la base della stabilità.
- Un pH stabile “non perfetto” è meglio di un pH ideale che oscilla continuamente.
